Attraverso una serie di esperimenti preliminari, i ricercatori hanno stabilito che gli acari rossi del pollame si nutriranno di sangue d'oca attraverso una membrana sintetica usa e getta simile alla pelle. Le oche vive sono particolarmente adatte come donatori di sangue per questo compito in quanto possono fornire circa 30 volte più sangue delle galline in una singola donazione. Le oche donatrici sono accudite e curate secondo standard di benessere molto elevati in un gregge dedicato di donatori di sangue.

Utilizzando questo sistema, è stato dedotto che il numero di galline utilizzate per il mantenimento degli acari rossi del pollame potrebbe essere ridotto del 90% all'anno. Inoltre, gli standard di benessere saranno aumentati eliminando la necessità per le galline di essere continuamente infestate dai parassiti per periodi prolungati.

Questo metodo di alimentazione, progettato dai ricercatori di Moredun in collaborazione con Biomathematics &Statistics Scotland (BioSS), è sia sostenibile per la coltura di routine degli acari che può essere ampliato per la produzione del gran numero di acari necessari per le prove quando richiesto.

Dott.ssa Francesca Nunn, che quest'anno ha ricevuto il prestigioso Premio Internazionale 3Rs da NC3Rs per il lavoro relativo a questo studio, dice:

"Questo è un progetto entusiasmante che non solo ha il potenziale per ridurre seriamente il numero di galline sperimentali utilizzate nella manutenzione delle colonie di acari rossi del pollame, ma anche aumentare la nostra comprensione del comportamento alimentare e delle dinamiche della popolazione che sarà molto utile nelle future strategie di controllo contro questo importante parassita. Sono entusiasta di lavorare ancora una volta con gli NC3R.”

Dottor Alasdair Nisbet, Responsabile dello sviluppo di vaccini e diagnostica e ricercatore principale dello studio afferma:

"Sono lieto di poter continuare il nostro lavoro per ridurre il numero di galline utilizzate per la ricerca sull'acaro rosso del pollame e perfezionare i nostri approcci in quest'area in collaborazione con gli NC3R. Attendiamo con impazienza altri 3 anni di alto livello di impatto in queste aree”.