Bowler, che ha circa 4.000 pecore nella sua fattoria a North Canterbury, nell'Isola del Sud della Nuova Zelanda, non sta fermo mentre i suoi affari attraversano difficoltà. Sta diventando famoso per aver creato opere d'arte con le sue pecore, disponendole in schemi giganteschi per disegnare immagini o scrivere parole, quasi come una banda musicale del college durante l'intervallo di una partita di football.
Ma non lo fa solo per divertimento. In passato, la sua opera d'arte era una protesta o un'esclamazione:con la siccità che paralizza i suoi campi, è stato costretto a fare affidamento su mangimi costosi per le sue pecore, che normalmente sarebbero più felici solo al pascolo. Allora perché non divertirsi un po' e disporre il mangime secondo schemi in modo che le pecore, mentre mangiano, rimangano nei disegni che desidera?
È diventato un po' virale, come nota Radio New Zealand in una breve intervista, per aver pronunciato "BUGGER", una sorta di esclamazione generica di disgusto nei paesi del Commonwealth (sarebbe molto simile in inglese americano a qualcosa come "DAMMIT" ). Ma ha anche disegnato immagini di persone, scritto i nomi dei suoi nipoti e disegnato il suo simbolo nazionale, un kiwi.
È divertente, ovviamente, ma non esclusivamente:la Nuova Zelanda ha la più alta densità di pecore al mondo, contando una decina di pecore per ogni singola persona, e rimane il più grande esportatore di agnelli di qualsiasi paese. Le pecore sono incredibilmente importanti per l'economia e il benessere del paese, e la siccità e altri risultati del cambiamento climatico stanno rendendo molto più difficile per gente come Bowler continuare così.