La ricerca di Veronica Guzman si concentra sulla coltivazione di granella di mais, apposta. Ciò va contro la sensibilità dei produttori di colture convenzionali, ma Guzman non lavora per gli agricoltori di grandi dimensioni.
“Stiamo cercando di sviluppare metodi per i piccoli agricoltori per il marketing diretto. Stiamo cercando colture alternative di alto valore nella Rio Grande Valley, nel sud del Texas", afferma.
Gli Aztechi furono le prime persone conosciute a mangiare la farina di mais, che è considerata una prelibatezza a Città del Messico e in altre regioni del Messico. Il fungo ha un sapore delicato e terroso e viene utilizzato in una varietà di ricette. Dal punto di vista nutrizionale, è ricco di proteine e minerali unici e ricco di lisina, un aminoacido essenziale. Ha più beta-glucani che combattono il colesterolo rispetto alla farina d'avena.
"Huitlacoche vende da $ 20 a $ 30 al chilo e intorno a Chicago viene commercializzato con successo nei ristoranti", afferma Guzman. "Siamo al confine con il Messico e abbiamo una grande popolazione ispanica, quindi è più probabile che le persone sappiano di cosa si tratta".
L'ex tecnico di laboratorio dell'USDA lavora come coordinatrice del programma per l'Università del Texas-Pan American a Edimburgo, in Texas, e ha ottenuto una borsa di studio per la ricerca e l'educazione all'agricoltura sostenibile del sud (SSARE) per la sua ricerca.
Il fungo che cresce nella fuliggine di mais è comune nella maggior parte dei terreni e si verifica casualmente quando le condizioni meteorologiche sono calde e secche o fresche e umide durante l'impollinazione. Farlo crescere in modo coerente è più difficile.
La sfida di Guzman è sviluppare un metodo che renda facile per un agricoltore accedere e applicare le spore per inoculare il suo mais dolce o il mais da campo. Le aziende di approvvigionamento biologico potrebbero fornire spore e Guzman ritiene che gli agricoltori potrebbero utilizzare spruzzatori a zaino o siringhe automatiche per inoculare il mais.
Con la recente pubblicità, ha ricevuto chiamate da chef, quindi sa che c'è un mercato. Con altre due prove, workshop ed eventi con gli agricoltori, spera che l'huitlacoche diventi una coltura praticabile per i produttori locali con piccole superfici.
Ristampato con il permesso di Rivista FATTORIA.