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Le morti delle api stanno peggiorando:l'anno scorso abbiamo perso il 44% delle colonie

Un inverno rigido, una regina debole, una delle dozzine di possibili parassiti e parassiti:ognuno di questi può causare il collasso di una colonia. Poiché le api si riproducono in modo così prodigioso, non è particolarmente difficile creare una nuova colonia; anche gli apicoltori del cortile possono dividere una colonia esistente in due senza molto sforzo. A causa sia della facilità di perdere una colonia sia della relativa facilità di costruirne una nuova, i ricercatori hanno alcune statistiche per perdite accettabili, che in realtà non lasciano un'operazione complessiva in condizioni peggiori di prima.

Questo è tutto un preliminare per dire che le api, come probabilmente ormai tutti sanno, muoiono a un ritmo molto più veloce di quanto possano rigenerarsi. Negli ultimi dieci anni, le colonie sia in cortile che in ambienti commerciali, secondo BeeInformed, un gruppo di ricerca supportato dall'USDA, hanno subito una perdita media invernale del 28,6%. Ma analizzando quel numero, un nuovo sondaggio di BeeInformed mostra alcune cose piuttosto allarmanti.

Le colonie di api subiscono perdite molto maggiori in inverno che in estate; è un periodo dell'anno più difficile per le api tanto quanto il resto di noi. L'indagine ha riguardato 5.756 apicoltori che producono circa il 15 per cento di tutte le colonie di api nel paese in un campione rappresentativo (questa è, francamente, un campione enorme per un'indagine come questa). Ha scoperto che le perdite invernali erano più o meno alla pari con la media decennale precedente per le perdite invernali, anche se non è necessariamente una buona cosa; BeeInformed colloca il tasso di "perdita invernale accettabile" al 16,9%, quindi mantenersi a poco più del 28% non è molto di cui vantarsi.

Dove le cose si fanno più spaventose è nei tassi di mortalità estivi; in genere sono molto più bassi di quelli invernali. Per i primi due anni questa statistica è stata monitorata, nel 2010-2011 e nel 2011-2012, i tassi di mortalità estiva si sono aggirati intorno al 5%. Quest'anno erano del 28,1%, una statistica davvero allarmante che indica che i travagli dei mesi freddi potrebbero non essere affatto una causa primaria.

Le perdite totali di colonie per l'anno – compreso il 28 percento sia in estate che in inverno e la magra aggiunta di nuove colonie – finiscono al 44 percento. Non il più alto in assoluto di sempre; la stagione 2012-2013 ha battuto quest'anno di pochi punti percentuali. Ma indica certamente che le cose vanno male per le api mellifere (e, a loro volta, per le enormi fasce di agricoltura che si basano su di esse per l'impollinazione, compresa l'industria delle mandorle) e che, in realtà, non abbiamo molta idea del perché. Lo studio suggerisce un possibile problema con i virus diffusi dall'acaro varroa, comune nei giardini sul retro; rivela un'incidenza di infezione da varroa molto più alta di quanto si pensasse in precedenza. Ma questo è solo un pezzo del puzzle.


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