Alcune prove indicano che mantenere un animale al sicuro e limitarne lo stress può portare a carne e latte di migliore qualità; ci sono varie ragioni scientifiche per questo non particolarmente ben comprese, che riguardano l'impatto degli enzimi creati in periodi di stress sul tessuto muscolare o, nel caso delle vacche da latte, la riduzione della loro produzione di latte. Una nuova prova è un po' più chiara, dal momento che in realtà non implica rendere gli animali più felici:basta ingannare l'animale facendogli credere che lo sia.
Scienziati dell'Università del Wisconsin-Madison hanno recentemente pubblicato i risultati di un esperimento in cui alle vacche da latte è stata iniettata serotonina, un neurotrasmettitore solitamente pensato per indicare, o causare, sentimenti di benessere e felicità. Lo scopo era scoprire quale effetto ha, se del caso, la serotonina sul trattamento dell'ipocalcemia, un disturbo che colpisce alcune vacche da latte che può portare a una riduzione del contenuto di calcio nel latte (e quindi, latte inferiore, almeno per gli esseri umani che lo bevono). .
I risultati sono interessanti:sebbene le mucche trattate non produssero più latte, avevano livelli di calcio più elevati sia nel sangue che nelle urine. È importante migliorare i livelli di calcio:le mucche colpite da ipocalcemia hanno un sistema immunitario compromesso e hanno maggiori probabilità di avere complicazioni di salute come chetosi e mastite.
Lo studio non ha analizzato il contenuto di calcio del latte prodotto da queste vacche; l'ipocalcemia colpisce tipicamente le mucche subito dopo il parto, quando il latte viene somministrato al vitello piuttosto che a noi. Ma la ricerca è certamente promettente, e un altro tremito nella prua di chiunque voglia che le mucche siano più felici, preferibilmente, però, attraverso un trattamento migliore piuttosto che integratori di serotonina.